Descrizione
Qui, sulle terrazze solatie dove cresce il fico d'India e dove il rosmarino pervade l'aria di profumi mediterranei, non passano più i lupi nelle notti d'inverno alla ricerca del cibo nelle stalle delle cascine. Ma un tempo erano un pericolo serio per le genti della collina e soprattutto per i pochi abitanti di questo posto isolato e arroccato. Lupatiolum lo chiamarono - forse un po' spregiativamente - le genti della bassa valle, paese da lupi, luogo selvaggio e dirupato dove famiglie numerose si spaccavano la schiena per dissodare i versanti tufacei e modellare il suolo con i terrazzamenti di pietra.
Ancora nel 1850 un editto del giovane ministro dell'agricoltura Camillo Benso di Cavour ricompensava i contadini del paese con uno scudo d'argento per ogni capo abbattuto, segno che la condizione non era mutata di molto dal Medioevo in avanti.
Eppure questa terra dei lupi baciata dal sole, perfettamente esposta anche se difficile da coltivare, nasconde il più prezioso tesoro della Langa Astigiana, un nettare dal colore ambrato che racchiude in sé ogni fiore, ogni erba, ogni profumo, ogni soffio di vento di questa collina.
Lo hanno chiamato, giustamente, Loazzolo, per sottolineare lo strettissimo legame tra il paese, la sua gente e il vino dolce passito più famoso d'Italia, che non teme i confronti con Chablis e Sauternes e si sposa alla perfezione con la robiola di puro latte caprino un po' cremosa e ben stagionata nella foglia del cavolo. Lo trovate sulle tavole dei migliori ristoranti di New York e di Oslo, di Parigi e di Tokyo, di Londra e di Mosca, nelle bottigliette da mezzo litro vendute a prezzi da capogiro, eppure sono solo una mezza dozzina i coraggiosi pionieri che hanno tentato la produzione quando nessuno ci credeva e i tentativi di Giancarlo Scaglione venivano etichettati come fantasie di un enologo un po' strambo che non sapeva vivere nella realtà quotidiana.
Questa è la vera realtà, il vero futuro di Loazzolo. Un piccolo borgo con bei caratteri antichi, stradine strettissime cinte da muri in pietra, la casa di Ranaboldo dove si organizzano manifestazioni culturali e mostre d'arte, e poi le vigne; vigne a perdita d'occhio piantate a moscato, di cui solo una piccolissima percentuale selezionata con cura certosina entrerà a far parte del prezioso Passito. Loazzolo da vedere e, soprattutto, da bere.
Galleria di immagini
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione
Presentazione