Valorizzare e scoprire il nostro paese, Loazzolo, è stato l'obiettivo dell'iniziativa che sabato 5 agosto ha portato un gruppo di personc nella località denominata Sant' Andrea, dove nel 1994, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, sono stati eseguiti degli scavi. I partecipanti attrezzati di tutto l'occorrente per l'allegra scampagnata, alcuni bastoni ( non si sa mai...), due ombrelli (per scaramanzia), e gli zaini stracolmi di cibarie sufficienti per una settimana, hanno imboccato la stradina ben ripulita che dal paese, dopo una leggera discesa e un'erta finale, porta al sito.

Giunti sul posto una gradita sorpresa: qualcuno in precedenza aveva appeso ai rami alcuni fogli contenenti notizie storiche molto interessanti. Hanno così appreso, ad esempio, che nel 1217 la comunità di questa zona aveva stipulato un atto di dedizione al Comune di Asti e che esisteva un castello con la torre. I rilievi effettuati dimostrano che le opere murarie erano molto estese, coprivano un'area di circa 8500 mq. e si possono ancora scorgere muri di contenimento, terrazzamenti, la base perimetrale della torre e pietre squadrate e ben allineate di quella che doveva essere una stanza. L'area risulta ben protetta da tre lati, infatti la sua forma a cuneo è delimitata verso il Bormida da uno strapiombo mozzafiato e solo chi si avventura a rimirarlo sul posto ne comprende l'altezza ed anche perchè vi avessero costruito un insediamento medioevale. Non si trova traccia invece del perchè tale località si chiamasse Sant'Andrea; d'altra parte resta molto da scoprire, ripulire, scavare e magari ricercare ulteriori notizie storiche che in qualche archivio forse ancora esistono. Questa località vale sicuramente una visita sia da parte di chi ama itinerari alternativi ed insoliti, sia da parte degli amanti della natura che possono trovare in questi boschi gli aromi delle erbe, le fragoline selvatiche, i numerosi"scarpin 'd la Madòna" e diversi altri tipi di orchidee che fioriscono in primavera, numerosi uccelli, scoiattoli cerbiatti e cinghiali, ma purtroppo non più i lupi e gli orsi.